Questa è la cena tra un tenente della marina statunitense e una geisha giapponese. E', dunque, la narrazione di un ritorno, della fine di un'attesa lunga, sofferta e amorevole. Va in scena la speranza di un amore che ha visto in se stesso qualcosa di più grande e reciproco rispetto a quello che realmente è stato.
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Norma Corsini |
C'è la gioia della primavera che è possibile avvertire ad ogni ritorno, in questo caso quello della nave Abraham Lincoln, e il dramma di un'illusione spezzata, che arriverà a significare la morte con il suicidio di Madama Butterfly. Cio Cio San ha atteso il suo sposo, l'uomo che l'ha resa moglie, madre e donna. Ma Pinkerton, quando fa ritorno, è un cinico occidentale giunto a ripudiare l'ultima delle mogli, a prendere la prole che gli spetta insieme ad una nuova compagna di vita. L'occidente razionale e pragmatico e l'oriente spirituale e platonico sono entrati in collisione e soltanto uno avrà la peggior sorte.
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Norma Corsini |
Il motivo per il quale questa mise en place realizzata da Norma Corsini evoca così bene l'umore di quel dramma è nella sua capacità di mostrarci due scenari contrastanti, uno sfondo cupo e dettagli pieni di gioia, che ben simboleggiano la tensione sulla quale si regge l'intera storia. E tale tensione, ancor prima che nell'incontro tra due mondi, ancor prima che nel contrasto tra la gioia dell'illusione e l'asprezza della verità, risiede nel senso stesso del ritorno.
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Norma Corsini
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Esiste una nostalgia che vive annidata dentro ogni ritorno (non a caso in greco ritorno si dice "nostos"): essa è presente e peculiare in pari grado alla felicità che il ritorno stesso comporta. Del resto, un ritorno è l'evento che ci restituisce qualcosa che avevamo perso, ma ce lo restituisce diverso, cambiato, sovraccarico di un vissuto di cui si è totalmente ignari.
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Norma Corsini |
Questo banchetto, nella sua duplice valenza gioiosa e drammatica, la gioia dei fiori e dei loro colori e il dramma delle stoffe scure che ricoprono la tavola, riesce a rappresentare l'eterna tensione. Il tè è caldo, i fiori sono sbocciati ma la coscienza è nera come quel drappo damascato che attraversa tutta la tavola.
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Norma Corsini |
E' pronto il pugnale e procurerà ferita e sangue, che erano latenti dall'inizio su questa storia, su questa tavola.
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Norma Corsini |
Madama Butterfly è la tragedia giapponese di
Giacomo Puccini, ovvero l'opera lirica che si dedica tantissimo a riprodurre una civiltà, quella orientale, e, nella sua ambientazione, si riempie di simboli adeguati allo scopo. Con la sua tavola, un attento e ricco allestimento dedicato a questo melodramma,
Ivonne Lama passa in rassegna quei simboli che, associati alla Madama Butterfly di Puccini, attraverso scenografie, locandine e libretti, sono entrati nella nostra cultura nazionale, uscendo anche dalla settorialità dell'opera lirica.
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Ivonne Lama |
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Ivonne Lama
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Per la realizzazione del dramma, tratto da un omonimo racconto, Puccini si documentò a lungo: iniziò a comporlo nel 1901 e lo mandò in scena per la prima volta alla Scala di Milano nel febbraio 1904. Durante la lavorazione si avvalse dell'aiuto di un'attrice giapponese e della moglie dell'ambasciatore nipponico, tale era l'interesse ad introdurre elementi orientali con autenticità.
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Ivonne Lama
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Quel dramma, alla sua prima scaligera, fu un fiasco, proprio come molti e preziosi lavori. Ma fu anche l'opera lirica che aprì da noi questo solco culturale, donandoci contenuti che attraversano il tempo e i linguaggi atti ad esprimerli.
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Ivonne Lama |
Ottima presentazione di una così famosa opera, sia in tavola da entrambe le amiche: Ivonne Lama e Norma Corsini, sia come testo, da una delle nostre amministratrici: Valentina Poce.
RispondiEliminaComplimenti a tutte.
Elide Semprini
Grazie di cuore Elide, per il tuo apprezzamento sempre presente e prezioso!��
Eliminaletto tutto di un fiato: bella Valentina :le tavole delle nostre amiche Norma ed Ivonne hanno avuto,con il tuo commento, una presentazione unica.
RispondiEliminaLo apprendo con un piacere immenso. Grazie!
EliminaCome sempre Valentina dà il valore meritato alle mise, con il suo elegante modo di esprimersi. Due modi di vedere l'opera, due mise belle e sentimentali....bravissime Ivonne e Norma!
RispondiEliminaUna splendida e lusinghiera disamina. Grazie di cuore Valeria
EliminaCome avevo già commentato nel gruppo faccio i miei complimenti a tutte e tre le protagoniste per questo eccezionale risultato e come il lavoro di Valentina dia spessore al tutto. Brave!!!!
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