Poter godere dei piaceri della tavola è anche una questione di buone maniere: bisogna sapere cosa fare e cosa non
fare mai mentre vi si siede. Conoscere certe regole aiuta a comportarsi con disinvoltura. Conoscere le ragioni che sono
all’origine di queste norme, oltre ad essere interessante, aiuta certamente ad averne memoria. Può essere utile
partire dalla lista degli errori più comunemente commessi dagli Italiani a tavola. E’ stata stilata qualche tempo fa dal
Presidente dell’Accademia Italiana Galateo, Samuele Briatore, in un’intervista per Repubblica.it. L’Accademia, che ha
sede a Roma e si pone come punto di riferimento sullo studio storico del galateo, ha realizzato un sondaggio sulla
conoscenza delle buone abitudini a tavola. E’ così emerso quali siano i più importanti dettami trasgrediti e le principali
infrazioni da non ripetere mai più.
Illustrazione da Pinterest
Si inizia dal non dire “Buon appetito”: pronunciare questo augurio sembra essere lo scivolone più comune, scambiato per gesto di cortesia. Per il galateo, invece, la tavola è un’occasione di socialità alla quale non è educato arrivare affamati. Anticamente, quando gli aristocratici vi si riunivano intorno per stringere alleanze, il cibo era solo un ornamento perciò non si augurava di avere appetito.
Durante il pasto non bisogna mai chiedere il sale. Dovrebbe essere presente in piccole ciotoline e non saliere. In caso contrario non si dovrebbe mai farne richiesta. Nell’antichità era usato come moneta, si comprende quanto fosse scostumato pretendere di averne o esporlo in malo modo.
Mangiando il brodo: non si rivolge la fondina verso se stessi. Al contrario è previsto inclinare il piatto verso l’interno. E’ suggerito dal rischio di rovesciarsi tutto addosso e dall’esigenza di non assumere strane posture.
Non si usa il coltello per uova e formaggio: la sua funzione è quella di tagliare, quindi è escluso il suo impiego per tutto ciò che è morbido. Il coltello non si adopera neanche per accompagnare i cibi sulla forchetta: è preferibile servirsi a questo scopo di un pezzetto di pane.
Il pane non va tagliato con il coltello: va spezzato soltanto con le mani e la sua sacralità religiosa è la ragione di questa usanza. Il pane va diviso in piccoli pezzi, nel piattino del pane.
Le Posate: nelle interruzioni del pasto le posate non vanno appoggiate con i lembi al bordo del piatto. Così sgocciolerebbero sui manici, essendo in pendenza. Vanno messe nel piatto con i lembi verso il basso, in posizione 20 e 20 dell’orologio. A fine pasto le posate saranno con i lembi in alto, parallele e in posizione 6 e 30.
Il tovagliolo non va lasciato inutilizzato: deve stare sulle gambe ed essere portato alla bocca ogni volta che si decide
di bere. Mai lasciare impronte di unto sui bicchieri.
E’ un’abitudine sbagliata al momento del brindisi, quella di pronunciare “cin cin”: usanza borghese del secolo scorso, non è adatta a contesti formali. Il galateo prevede che vengano alzati i calici in modo appena accennato, gesto corredabile, solo quando l’occasione lo richiede, da un augurio sincero.
Al momento del caffè non è corretto mettere in bocca il cucchiaino: viene usato solo per mescolare, meglio dal basso verso l’alto, senza movimenti veloci e circolari. Dopo aver mescolato va appoggiato sul lato del piattino. Si porta alla bocca esclusivamente per mangiare qualcosa, mai per pulirlo.
Mise en Table di Cristina Mazzoni
Come ci si comporta a tavola
E’ bene sedere composti sulla sedia. Posare il tovagliolo sulle gambe prima che lo faccia la padrona di casa ed aspettare che sia quest’ultima la prima ad iniziare a mangiare. Solo le mani hanno accesso alla tavola e nessun’altra parte del braccio, per via del fatto che saranno state lavate prima di sedersi. Le posate si prendono dall’esterno verso l’interno. La forchetta va impugnata con la mano destra, poi, mentre si usa anche il coltello, si tiene con la sinistra. Il coltello si usa con la destra e soltanto per tagliare, non per infilzare cibi. Anche il cucchiaio va tenuto con la mano destra e alla fine del pasto va lasciato nel piatto con il manico verso destra. Se il cibo è da tagliare non si fa tutto in una volta. Non si parla a bocca piena e non si emettono rumori mentre si mastica. Alla fine del pasto il tovagliolo va lasciato a destra del piatto.
L’arte di stare a tavola si può apprendere e può diventare coinvolgente. Lo sa bene un’appassionata di bon ton: la Dott.ssa Tiziana Cioffi D’Agostino, esperta e redattrice del blog www.alezionedibonton.blogspot.it. Organizza periodicamente in tutta Italia corsi sul galateo, compreso quello della tavola. Il prossimo corso in programma, “IL GALATEO A TAVOLA”, è per sabato 14 maggio 2016 e si terrà a Lamezia Terme, in collaborazione con "Associazione Italiana Sommelier Calabria". Verranno affrontate le regole generali dell’apparecchiare, dei comportamenti da tenere a tavola e il modo corretto di affrontare le pietanze “critiche”: brodo, ostriche, caviale, pesce frutta.
Mise en Table di Cristina Mazzoni
Direbbe Oscar Wilde:<<Verrò ma deve essere una cena seria. Odio le persone che prendono i pasti alla leggera>>
FONTI:
- Wikipedia l'Enciclopedia Libera
- Accademia Italiana Galateo - Presidente Samuele Briatore
- Repubblica.it
brave ragazze, un applauso! Luisella
RispondiEliminaGrazie mille Luisella!
EliminaÈ un piacere ritrovarti qui
Grazie per avermi citato in questo post!
RispondiEliminaUn grosso in bocca al lupo, carissime e gentilissime amiche!
Tiziana
Doveroso e piacevole per noi averti qui, visto l'argomento.
RispondiEliminaGrazie carissima Tiziana e a presto
Onorata che abbiate scelto proprio una mia tavola ! Cristina
RispondiEliminaQuesta tua tavola in blu, come molte delle tue mise, lascia il segno ed è l'ideale per un vademecum sulle buone maniere!
RispondiEliminaBravissime!!!
RispondiEliminaGrazie mille Paola,siamo felici del tuo gradimento!
RispondiEliminaComplimenti Belle Signore !
RispondiEliminaGrazie di cuore Anna!
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