martedì 21 febbraio 2017

Elogio del diverso - Piatti spaiati




Oggi voglio riflettere sulla bellezza delle cose diverse. Credo che se ne possano ricavare un prezioso principio decorativo, che nell'arte della tavola fa la differenza, ma anche un prezioso segreto di vita.

La tavola che vedrete, la stessa che mi ha ispirata, è stata realizzata da Sabrina Bittoni, cercando di mettere insieme elementi diversi alla ricerca di un'armonia nuova. In un'unica mise en place Sabrina ha voluto riunire piatti spaiati, uno più bello dell'altro ma senza nessun elemento comune. Se non lo sapessimo, sicuramente lo noteremmo ma non ce ne faremmo un cruccio, anzi penseremmo ad una collezione di piatti creata ad hoc, tale è l'armonia complessiva. Vero? Ed è bene tener presente che il gioco è retto non dai piatti, ma dagli altri elementi che vanno a completare il quadretto.



                           


Le nostre case sono piene di oggetti isolati, che finiscono spesso in una categoria poco lusinghiera: gli spaiati in disuso. In un mondo seriale, pieno di mode e di tendenze da seguire, di gusti che si formano su quantità industriali di cose tutte uguali, trovo sia utile, se non fondamentale, dare un posto d'onore alla singolarità.



E' meglio avere dodici piatti uguali o dodici piatti tutti diversi? Dipende esclusivamente da noi. Dodici piatti uguali ci servono un'armonia indubbia, che esiste ancor prima di apparecchiare, non dobbiamo far altro che esporla nel migliore dei modi, arricchendola di particolari di richiamo. Dodici piatti tutti diversi hanno bisogno di noi, del senso che decidiamo di dare al loro insieme, di cui si fanno portavoce i dettagli dei quali ci avvaliamo. La differenza si va profilando come fondamentale: nel primo caso i particolari sono delle decorazioni, che vanno ad aggiungere carattere e dobbiamo essere, per questo scopo, sopraffini osservatori; nel secondo caso i dettagli diventano indispensabili strumenti per fare una cornice definita, entro la quale racchiudere un insieme eterogeneo e noi siamo dei registi.






Nessuno dei due equipaggiamenti, un servizio di piatti o una pila di elementi diversi, ci solleva dal compito di essere bravi e impegnati. Tuttavia, il diverso ci offre un terreno di espressione più ampio, dove possiamo perderci o ritrovarci. Ogni giorno nella vita dovremmo esercitarci a coltivare quell'idea solo nostra che ci rende tanto distanti da tutti: non è detto che sia secondo essa che dobbiamo poi vivere, se non è un buon compromesso, ma dobbiamo averla, tenerla presente e provare a vederne la realizzazione.
E' probabile che sarà la strada meno percorsa ma anche quella in cui sentirsi davvero felici di camminare.



Testo di Valentina Poce

Immagini di Sabrina Bittoni

mercoledì 8 febbraio 2017

Tavola, amore e fantasia.


La tavola è croce e delizia nella vita della famiglia. I ritmi frenetici, le esigenze più disparate e la routine ci inducono sempre più spesso a considerare quello in cui ci si riunisce intorno ad una tavola come un momento temuto. Ma è anche un'occasione godibile, che può diventare un ottimo strumento di espressione. 

Il pranzo e la cena richiedono, quotidianamente, un certo impegno da parte di chi se ne cura. Non è occupazione da poco far fronte ai gusti e ai tempi di tutti: occorre un'energia fisica e mentale, a volte, sottovalutata. Inoltre, soprattutto il pranzo e spesso anche la cena, per non parlare della colazione consumata in modo sempre più frugale e frettoloso, sono gli atti della giornata che la società odierna ci costringe a vivere molte volte fuori casa, in un bar, al ristorante, sul lavoro, in ogni caso lontani dal calore della famiglia e dalla tranquillità del proprio ambiente. Insomma, potersi riunire intorno ad una tavola per i pasti è un lusso vero e proprio, al quale dovremmo restituire il valore che merita. 



Potremmo cominciare dal prenderci cura del momento stesso, trasformandolo in un lasso di tempo godibile, nel quale dedichiamo attenzione a chi siede alla nostra tavola, e non solo con il cibo ma anche con l'atmosfera. La tavola è un ottimo linguaggio non verbale, con più strumenti di comunicazione, che può aiutarci ad esprimere ciò che più ci sta a cuore.
Avete mai pensato che una tavola, con il suo allestimento, possa comunicare sensazioni che non siamo in grado di esprimere in altro modo? La gratitudine, l'affetto, l'amicizia o l'amore che sentiamo per chi ospitiamo.


Avete mai fatto sentire qualcuno coccolato, magari in un momento difficile o semplicemente tra le noie della routine, attraverso una tavola dedicata? Sarebbe allora una mise en place tutta incentrata sul destinatario, con oggetti che alludano alle sua vita e alle sue passioni oppure apparecchiata nei suoi colori preferiti.


Avete mai pensato ad una tavola al giorno per trasmettere alla vostra famiglia dei valori ai quali tenete? Innanzitutto la tavola insegna a stare insieme, poi promuove il dialogo e, straordinariamente, con un po' di vostra creatività, può inneggiare ogni giorno ad una virtù diversa, con un piccolo oggetto che la simboleggi o un segnaposto che lasci un messaggio esplicito. L'educazione è un compito sempre più arduo e la tavola può essere un terreno fertile sul quale coltivarla.



  La durata di un pasto, che sia un'occasione a due o una riunione di famiglia, è un momento di relax e d'incontro. E' il momento perfetto...fatene un capolavoro!


Testo scritto da Valentina Poce
Immagini di Elvira Di Toma