venerdì 29 aprile 2016

Il Gruppo di Facebook

Gruppo per definizione è un insieme eterogeneo di persone. Facebook è un social network, cioè un punto di incontro virtuale. Quindi un Gruppo di Facebook è un insieme eterogeneo di persone accomunate da una stessa passione e che vogliono condividerla con altri scambiandosi foto, messaggi e opinioni.

Mi chiamo Morena, dipingo su porcellana e mi è sempre piaciuta l'idea di raccogliere in un gruppo persone che avessero la passione di apparecchiare e decorare la tavola e così, nel 2011, ho creato un gruppo di Facebook che ho chiamato  semplicemente "L'Arte di Apparecchiare la Tavola", un po' per imparare da costoro quest'arte e un po' per vedere quali sono i gusti e preferenze di diverse persone.
https://www.facebook.com/groups/arteintavola
Inizialmente il gruppo era piccolo, semplice e senza tante pretese, raccoglievamo immagini prese dal web, idee, consigli e spunti per decorare le nostre tavole e così  è stato per qualche anno. Poi, circa due anni fa, il gruppo ha cominciato ad animarsi e si sono iscritte persone molto attive che hanno reso, con il loro entusiasmo, il gruppo quello che è ora. Con le proprie creazioni hanno spinto altre persone a partecipare e con il tempo hanno preso sicurezza e sono migliorate, hanno osato nuovi e diversi accostamenti, a volte anche eccessivi ma davvero stupendi, e tutto questo per il solo gusto di creare mettendo la loro anima in queste tavole.
Tutto questo può sembrare banale visto dal di fuori, ma per questo gruppo il semplice apparecchiare la tavola è diventata un'arte, un modo di giocare e confrontarsi, e tante di queste tavole sarebbero addiritttura perfette per le pagine di molte riviste e, siccome sempre più spesso commenti riferiti a questo argomento sono stati pubblicati sotto a tante foto, qualche mese fa ho pensato di creare un blog che fosse la vetrina del gruppo nel mondo fuori da Facebook, una vetrina digitale dedicata in particolare a tutte le persone iscritte e alle loro creazioni, qualcosa che le unisse ancora di più, e che le rendesse ancor più fiere dei loro splendidi capolavori.

E così è nato questo blog!!!

Per curarlo mi avvalgo della collaborazione di due amiche (iscritte anche loro al gruppo), con me seguono tutta la parte tecnica cercando di vagliare e riordinare l'enorme mole di materiale archiviato caoticamente nel gruppo e dare spazio indifferentemente nel blog a tutte le persone iscritte, tutte avranno un loro spazio: dalle tavole più elaborate a quelle più modeste e, tra una foto e l'altra delle varie Mise en Place, cercheremo di curare anche degli articoli di interesse comune scritti di volta in volta da persone competenti iscritte al gruppo che, molto gentilmente, si sono offerte di collaborare con noi nel proprio tempo libero.
Scegliere il materiale da utilizzare per i nostri post sarà sicuramente difficile, sono davvero tante le foto  che meritano e, ancora più difficile sarà riuscire a citare qui tutte le persone che tanto hanno dato a questo gruppo, così tante che corro il rischio di dimenticarne qualcuna e perciò saranno proprio le creazioni a parlare per loro, e questo anche in considerazione del fatto che da ognuna di queste tavole traspare un po' della loro essenza, del loro cuore e vedrete che a lungo andare imparerete a riconoscerle tutte anche solo per il loro stile!
Nella copertina di questo blog, a rappresentare  un po' il gruppo, abbiamo scelto le foto di una coppia molto affiatata, lei decoratrice e lui fotografo: Norma Corsini e Gianni Iorio.
Abbiamo scelto le loro foto, oltre che per la loro bellezza, perché rappresentano perfettamente l'essenza stessa del gruppo dimostrando che, anche una tavola semplicissima può essere perfetta e con una foto professionale può risaltare in tutta la sua meraviglia.
Le tavole di  Norma sono davvero molto belle pur essendo molto semplici, pochi oggetti disposti perfettamente, giusti accostamenti di colore e fantasia e il tutto creato utilizzando cose che chiunque di noi dispone normalmente in casa. Le sue tavole sono davvero accessibili a chiunque e speriamo siano uno sprone per tutte quelle persone che, come me, pensavano erroneamente che quest'arte fosse solo alla portata di chi ha la possibilità di avere molti oggetti (e magari preziosi) a propria disposizione 
Seguiranno molte altre tavole a queste iniziali, sarà un viaggio meraviglioso fra tavole di ogni tipo e stile, tavole da fiaba, moderne, romantiche, esagerate, semplici, colorate, tradizionali, tavole che rappresentano tutte noi, le nostre origini il nostro amore per la casa e le tradizioni, tavole che nella nostra vita moderna sono una vera oasi di pace e tranquillità in grado di riunire tutti con eleganza attorno al desco familiare.
Ci tengo infine a precisare che per presentare il nostro gruppo pubblicheremo pian piano delle Mise en Place singole realizzate dai membri del gruppo, ognuno di loro realizzerà un allestimento che considereremo un pò come il suo biglietto da visita e ci aiuterà  a capire i gusti personali di tutti noi.


Bene, a questo punto auguro a tutti voi che ci seguirete e leggerete un
Buonissimo Viaggio!!!
Morena

venerdì 15 aprile 2016

L’Arte di stare a tavola


Poter godere dei piaceri della tavola è anche una questione di buone maniere: bisogna sapere cosa fare e cosa non fare mai mentre vi si siede. Conoscere certe regole aiuta a comportarsi con disinvoltura. Conoscere le ragioni che sono all’origine di queste norme, oltre ad essere interessante, aiuta certamente ad averne memoria. Può essere utile partire dalla lista degli errori più comunemente commessi dagli Italiani a tavola. E’ stata stilata qualche tempo fa dal Presidente dell’Accademia Italiana Galateo, Samuele Briatore, in un’intervista per Repubblica.it. L’Accademia, che ha sede a Roma e si pone come punto di riferimento sullo studio storico del galateo, ha realizzato un sondaggio sulla conoscenza delle buone abitudini a tavola. E’ così emerso quali siano i più importanti dettami trasgrediti e le principali infrazioni da non ripetere mai più.

Illustrazione da Pinterest

Si inizia dal non dire “Buon appetito”: pronunciare questo augurio sembra essere lo scivolone più comune, scambiato per gesto di cortesia. Per il galateo, invece, la tavola è un’occasione di socialità alla quale non è educato arrivare affamati. Anticamente, quando gli aristocratici vi si riunivano intorno per stringere alleanze, il cibo era solo un ornamento perciò non si augurava di avere appetito. Durante il pasto non bisogna mai chiedere il sale. Dovrebbe essere presente in piccole ciotoline e non saliere. In caso contrario non si dovrebbe mai farne richiesta. Nell’antichità era usato come moneta, si comprende quanto fosse scostumato pretendere di averne o esporlo in malo modo.

Mangiando il brodo: non si rivolge la fondina verso se stessi. Al contrario è previsto inclinare il piatto verso l’interno. E’ suggerito dal rischio di rovesciarsi tutto addosso e dall’esigenza di non assumere strane posture.

Non si usa il coltello per uova e formaggio: la sua funzione è quella di tagliare, quindi è escluso il suo impiego per tutto ciò che è morbido. Il coltello non si adopera neanche per accompagnare i cibi sulla forchetta: è preferibile servirsi a questo scopo di un pezzetto di pane.

Il pane non va tagliato con il coltello: va spezzato soltanto con le mani e la sua sacralità religiosa è la ragione di questa usanza. Il pane va diviso in piccoli pezzi, nel piattino del pane.

Le Posate: nelle interruzioni del pasto le posate non vanno appoggiate con i lembi al bordo del piatto. Così sgocciolerebbero sui manici, essendo in pendenza. Vanno messe nel piatto con i lembi verso il basso, in posizione 20 e 20 dell’orologio. A fine pasto le posate saranno con i lembi in alto, parallele e in posizione 6 e 30.

Il tovagliolo non va lasciato inutilizzato: deve stare sulle gambe ed essere portato alla bocca ogni volta che si decide di bere. Mai lasciare impronte di unto sui bicchieri.

E’ un’abitudine sbagliata al momento del brindisi, quella di pronunciare “cin cin”: usanza borghese del secolo scorso, non è adatta a contesti formali. Il galateo prevede che vengano alzati i calici in modo appena accennato, gesto corredabile, solo quando l’occasione lo richiede, da un augurio sincero.

Al momento del caffè non è corretto mettere in bocca il cucchiaino: viene usato solo per mescolare, meglio dal basso verso l’alto, senza movimenti veloci e circolari. Dopo aver mescolato va appoggiato sul lato del piattino. Si porta alla bocca esclusivamente per mangiare qualcosa, mai per pulirlo.

Mise en Table di Cristina Mazzoni

Come ci si comporta a tavola

E’ bene sedere composti sulla sedia. Posare il tovagliolo sulle gambe prima che lo faccia la padrona di casa ed aspettare che sia quest’ultima la prima ad iniziare a mangiare. Solo le mani hanno accesso alla tavola e nessun’altra parte del braccio, per via del fatto che saranno state lavate prima di sedersi. Le posate si prendono dall’esterno verso l’interno. La forchetta va impugnata con la mano destra, poi, mentre si usa anche il coltello, si tiene con la sinistra. Il coltello si usa con la destra e soltanto per tagliare, non per infilzare cibi. Anche il cucchiaio va tenuto con la mano destra e alla fine del pasto va lasciato nel piatto con il manico verso destra. Se il cibo è da tagliare non si fa tutto in una volta. Non si parla a bocca piena e non si emettono rumori mentre si mastica. Alla fine del pasto il tovagliolo va lasciato a destra del piatto.

Mise en Table di Cristina Mazzoni

L’arte di stare a tavola si può apprendere e può diventare coinvolgente. Lo sa bene un’appassionata di bon ton: la Dott.ssa Tiziana Cioffi D’Agostino, esperta e redattrice del blog www.alezionedibonton.blogspot.it. Organizza periodicamente in tutta Italia corsi sul galateo, compreso quello della tavola. Il prossimo corso in programma, “IL GALATEO A TAVOLA”, è per sabato 14 maggio 2016 e si terrà a Lamezia Terme, in collaborazione con "Associazione Italiana Sommelier Calabria". Verranno affrontate le regole generali dell’apparecchiare, dei comportamenti da tenere a tavola e il modo corretto di affrontare le pietanze “critiche”: brodo, ostriche, caviale, pesce frutta.

Mise en Table di Cristina Mazzoni


Direbbe Oscar Wilde:<<Verrò ma deve essere una cena seria. Odio le persone che prendono i pasti alla leggera>>.


A buon intenditor, poche parole!



    FONTI:

    martedì 12 aprile 2016

    Apparecchiare la tavola


    "A tavola e al tavolino si riconosce il signore e il signorino"
    (Vecchio adagio)


    Nell’apparecchiare la tavola il galateo* prevede il rispetto di alcune precise ma semplici regole.
    Una tavola gradevole inoltre è un ottimo punto di partenza per trascorrere momenti speciali insieme agli altri. Apparecchiarla in modo corretto e fantasioso non è difficile, più lo si fa e più si impara a farlo e di seguito potrete trovare alcune tra le regole più importanti.

    Mise en place Norma Corsini
    Ph Gianni Iorio
    Immagine dal web

    LA TOVAGLIA
    Si comincia sempre dalla scelta della tovaglia, che sarà impeccabilmente pulita e stirata.
    Il bianco è il colore con il quale non si sbaglia mai, si adatta perfettamente ad ogni stagione e, soprattutto, è facile da abbinare ad ogni genere di piatti e accessori a disposizione.
    Inoltre il bianco è l’immagine dell’eleganza pura, si sposa alla perfezione con cristalli e argenti.
    I tovagliati colorati sono destinabili ad occasioni informali e con essi bisogna tener presenti alcuni principi di linea generale. I toni neutri aiutano molto, donando luce; le tinte unite sono più versatili; le fantasie sono da considerarsi molto rischiose e bisogna essere davvero brave negli accostamenti successivi.
    La tovaglia deve essere di dimensione adeguata al tavolo e la caduta laterale sarà di 40/50 centimetri.

    Foto dal web

    I TOVAGLIOLI
    in una Mise en Place “ortodossa” i tovaglioli saranno coordinati alla tovaglia e sempre collocati a sinistra del piatto. In una tavola elegante la regola è dare l’impressione che il tovagliolo sia stato maneggiato il meno possibile. Può essere piegato a rettangolo, triangolo o arrotolato. Il tovagliolo, piegato a rettangolo, può anche essere posizionato al di sotto del piatto. Tutte le altre collocazioni fantasiose del tovagliolo, come nel piatto o nel bicchiere, sono moderne e simpatiche aggiunte recenti che sarebbe bene riservare ad occasioni informali.

     
    Mise en place Norma Corsini
    Ph Gianni Iorio

    I PIATTI
    Tra un posto e l’altro è buona regola lasciare 60/70 centimetri di spazio. Per le occasioni più eleganti e speciali è preferibile impiegare un sottopiatto, in argento, in cristallo o in vetro. Sopra il sottopiatto si colloca il piatto piano. La fondina, usata solo per la minestra o la zuppa è posizionata sopra il piatto piano. Il piattino portapane si colloca in alto a sinistra.

    Mise en place Norma Corsini
    Ph Gianni Iorio

    LE POSATE
    La prima forchetta, e l’eventuale seconda da impiegare per i primi asciutti, si collocano a sinistra del piatto, con i rebbi verso l’alto. Il coltello si pone a destra con la lama all’interno, seguito o sostituito dal coltello da pesce se il menù prevede pesce. L’eventuale cucchiaio per minestra o zuppa si pone a destra del coltello. Al di sopra del piatto e verso il centro della tavola trovano posto coltello da frutta (manico a destra), forchetta da frutta (impugnatura a sinistra), cucchiaio medio per creme o gelati (impugnatura a destra).

    Mise en place Norma Corsini
    Ph Gianni Iorio

    I BICCHIERI
    I bicchieri si dispongono in alto a destra, in corrispondenza della punta del coltello. Il bicchiere per il vino bianco, quello più piccolo, va collocato per primo a destra. Poi si posiziona poco più arretrato quello per il vino rosso , che di solito è più grande. Accanto a quest’ultimo prenderà posto il bicchiere dell’acqua. Il quarto bicchiere, flûte o coppa per brindare, si posiziona alle spalle dei primi tre. Il galateo non vorrebbe mai i sottobicchieri a tavola, di nessun materiale. Ma nelle tavole più informali sempre più spesso i sottobicchieri stanno diventando un elemento decorativo. Si al decanter per il vino, ma se il vino è raro e pregiato è consentito portarlo a tavola con la sua bottiglia originale. Per l’acqua è sempre preferibile una brocca o una bottiglia adatta, in cristallo o in vetro ma in ogni caso trasparente: non è elegante che gli ospiti non possano vedere l’acqua. E’ consentito soltanto per l’acqua un piattino, che sia però in vetro in cristallo o in argento.

     Mise en place Norma Corsini
    Ph Gianni Iorio

    CONSIGLI
    Mai mettere a tavola portacenere e stuzzicadenti. Il tovagliolo va piegato in maniera semplice e lineare, scegliendo di dargli la forma di rettangolo, di triangolo o arrotolata. Il sale, moneta dell'antichità, ancora oggi non dovrebbe mai mancare, per pranzi informali possono essere sufficienti una sola saliera e un solo macinapepe, mentre nelle occasioni importanti il sale dovrebbe essere sempre presente ma in piccole ciotoline e mai nelle saliere e, se non è possibile fornirne una per ogni piatto, almeno una ogni due piatti. Il centrotavola non deve essere mai troppo alto, per non impedire la visuale, ed in armonia con le proporzioni del tavolo.

     Mise en place Norma Corsini
    Ph Gianni Iorio


    *Il termine galateo definisce l'insieme di norme comportamentali con cui si identifica la buona educazione: è un codice che stabilisce le aspettative del comportamento sociale, la norma convenzionale. Alcuni sinonimi della parola possono essere etichetta o bon ton. (da Wikipedia l'Enciclopedia Libera)